“La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.”
da “La Libertà”
Giorgio Gaber, 1972
Il nostro modello di lavoro e di intervento associativo è fondato sostanzialmente su 3 concetti chiave che vanno considerati e compresi nel definire il concetto di "Benessere" e di" "Qualità della Vita" in modo dinamico, evolutivo consequenziale.
"La partecipazione è in senso piramidale la base dell'orientamento sociale che a sua volta è la base fondante dell'inserimento lavorativo della persona".
Il benessere di un individuo dipende nella sostanza dalla sua unità e dal suo comportamento determinante l'ambiente prossimale in cui vive (Ferrante, 2008).
Partendo da tale postulato, metodologicamente parlando, le aree di intervento cui i progetti e le attività dell'Associazione implementa, per l'intervento sulle persone, sui gruppi e sulle organizzazioni sono i seguenti: la partecipazione, l'orientamento al territorio e l'inserimento sociale; l'inserimento lavorativo.
“Partecipare” significa prendere parte, aderire, essere presenti, dare senso alle cose che ci accadono e alle cose che accadono intorno a noi.
La Partecipazione è sentirsi parte di una collettività, è prendere parte alle decisioni che ci riguardano. Implica l’agire in prima persona, in modo autonomo e senza costrizione alcuna, per contribuire, in varia misura, all’effettiva forma-azione delle decisioni che riguardano la propria vita.
La Partecipazione è condivisione; è sentirsi parte attiva di un progetto comune; è il modo di costruire relazioni con persone che coltivano gli stessi interessi e che possono avere obiettivi comuni; è opportunità di confronto e di crescita individuale e sociale. È sentirsi in campo, come operatore / operatrice di una innovazione possibile. È essere capace di avviare un cambiamento, una trasformazione personale e comunitaria.
L‘azione del partecipare presuppone la decisione di imboccare questa strada.
Partecipare garantisce la tutela della propria libertà di scelta e la possibilità di incidere sulle decisioni che riguardano la propria vita, in termini sia individuali che comunitari; crea le condizioni per costruire e alimentare la propria identità.
La Partecipazione è necessaria perché un individuo isolato non ha la forza di incidere sulla realtà complessa che lo circonda; solo attraverso la partecipazione e attraverso la crescita comune (prodotta dalla condivisione) è possibile innescare un processo di cambiamento / miglioramento e dare una risposta significativa ad un problema.
L’orientamento sociale consiste nell’insieme dei comportamenti, delle pratiche e degli strumenti che hanno l’obiettivo di favorire una migliore e piena integrazione della persona nel contesto sociale ed economico nel quale si svolge la sua esistenza.
L’orientamento sociale si realizza quando le persone usufruiscono delle opportunità di vivere secondo le proprie scelte e valori, e di poter migliorare le proprie condizioni di vita.
Promuovere l’orientamento sociale significa quindi lavorare per cambiare le regole del gioco e far sì che ogni persona, indipendentemente dalla propria condizione, non subisca trattamenti differenti e degradanti, abbia le medesime opportunità di partecipazione e coinvolgimento nelle scelte che la riguardano.
Significa agire nei confronti della società e dei territori per renderli inclusivi e familiari, cioè capaci di dare concretezza e conoscenza, modificandosi quando è necessario, al diritto di cittadinanza di tutte le persone, indipendentemente dalla loro condizione.
Promuovere l’Orientamento al Territorio e l’Integrazione Sociale delle persone che si trovano nella condizione di "svantaggio sociale", è uno degli obiettivi fondamentali del nostro Walefare per una comunità realmente inclusiva.
Tuttavia i “Sistemi di Previdenza e Assistenza Sociale e Sanitaria” non servono poi a molto se non si attuano politiche e interventi "inclusivi" dando dignità alle persone attraverso un lavoro.
Se si vuole davvero favorire l'inserimento efficace delle persone nella nostra società, tali ammortizzatori sono “necessari ma non sufficienti”: entrano in gioco altri sistemi complementari, che noi definiamo con i termini di Educazione del Comportamento, Socializzazione e Formazione al Lavoro” che risultano nella fattispecie i maggiori responsabili del “Benessere Complessivo” degli individui.
L’occupazione risulta così a nostro modo di vedere una “conseguenza” delle strategie adottate dall’individuo per mezzo della sua partecipazione attiva e del suo orientamento efficace nella società.